L'opinione di Neo Scalta #04 - Varie opinioni (serie e non) parte I

L'opinione di Neo Scalta #04 - Varie opinioni (serie e non) parte I
L'opinione di Neo Scalta #04
- Varie opinioni (serie e non) parte I
Questo è un elenco sparso di quello che penso:

1 - Sembra che l'attuale stile di vita imposto dal sistema spinga la gente ad essere più "competitivi" e "intraprendenti". Questo significa diventare più aggressivi e opportunisti per ottenere i propri obbiettivi.
Allo stato attuale l'obbiettivo primario di ogni persona è "sopravvivere" giorno dopo giorno alla crisi.
Allo stesso tempo se si direzione questa "aggressività" verso l'ordine costituito, vieni represso con altra "aggressività".
Morale della favola ---> sì "intraprendente" verso gli altri, ma non verso chi te lo dice.

2 - Perché privatizzare i servizi pubblici?
Se un servizio diventa privato non c’è più bisogno dello stato. Non essendoci bisogno dello stato non ci sarà bisogno di avere un paese con sua identità, essendo mancante lo stato stesso. Non essendoci identità allora se ne può creare una nuova, come per esempio una confederazione di stati senza identità precisa.
Sarebbe una conquista senza guerre, ma con furti d’identità come obbiettivo. Chi riunisce questi stati creerebbe un’unico paese.
Qui mi trovo perplesso, perché essere un unico paese potrebbe essere un bene come un male.
Questo comunque è un esemmpio molto estremizzato.

3 - Perché devo comprare a cinquecento euro qualcosa che all’estero viene prodotto con cinque?
Mi fa davvero ridere questa cosa.
Io mi affanno e fatico a guadagnarmi quei pochi spiccoli che poi spenderò per un oggetto che in verità costa dieci, se non cento volte meno.
Allo stesso modo dall’altra parte del mondo si affannano e faticano per guadagnare molto meno di me, producendo un prodotto che vale dieci volte il loro stipendio qui dove viviamo.
Loro producono un prodotto equivalente a cinque euro.
Noi compriamo lo stesso prodotto per cinquecento euro.
Mi sento truffato.

P.S. Oggi mi sono preso un po’ sul serio.

(Sopra)Vivere nel call center #06 - La Stalker - Parte I

(Sopra)Vivere nel call center #06 - La Stalker - Parte I
(Sopra)Vivere nel call center #06
- La Stalker - Parte I
«Presto! Scappiamo Saverio!»
Due operatori correvano lungo i corridori cercando un buco dove nascondersi.
«Di qua Daniele, di qua!» Saverio aprì la porta del bagno per gli uomini «qui lei non ci troverà.»
«Ne sei sicuro? E' un mostro quella.» erano col fiatone per la corsa.
«Proviamoci.» Entrarono e rimasero in attesa.
Saverio guardava dal buco della serratura per essere sicuro di scamparla. Passò una figura magra e bassa, aveva un naso aquilino con un neo prominente sulla punta e dei capelli rossi unti. Questa si guardò intorno per poi passare avanti.
«Sì, è andata via la Stalker, siamo salvi» disse a bassa voce mentre l'altro tirava un sospiro di sollievo.
La porta d'improvviso si aprì «Ah! Eccovi qui sfaticati!» urlò la Stalker con fare maligno mentre il vento faceva svolazzare i suoi capelli.
Una smorfia di terrore e paura sì disegno sul viso dei due mentre gridavano per la disperazione «Nooooooooo! Vogliamo tornare a casa! Noooooo!»

«Antonio, hai saputo di Saverio e Daniele? Del team della Stalker?»
«No, cosa gli è successo?» chiesi a Castaldi dopo aver concluso una vendita.
«La loro team leader li ha trovati mentre tentavano di tornare a casa dopo la fine del turno.»
«Oh no, non sono riusciti a scappare, poveracci» ero davvero rammaricato per loro. Quella team leader era tremenda, era famosa in tutto il call center.
«Già» si voltò verso l'altro collega di cubicolo «hei Germano, posso chiederti una cosa?»
Lui si tolse le cuffie «dimmi, cosa c'è?»
«Tu hai lavorato con la Stalker, com'è?»
Iniziò a respirare ansioso «p-perché me lo chiedi?»
«Per sapere com'è» aggiunsi io «noi abbiamo sempre lavorato con il capomastinodonna.»
«E siete stati fortunati!» con tono concitato «quella è un mostro! Lei vive qui dentro e pretende che i suoi operatori facciano lo stesso. Controllava ogni singola parola che ci dicevamo. Se tornavamo a casa lei alle sei del mattino ti chiamava per chiederti se tornavi a lavoro, anche di domenica e se stavi male. Ti ossessiona in ogni istante, dentro e fuori di qui. O vivevi come voleva lei o ti perseguitava sino all'inverosimile» era visibilmente agitato.
«Hei calmati, non c'è lei ora Germano» Castaldi dicendo così tentò di tranquillizzarlo «abbiamo solo una team leader fissata con le frustate e che abbaia» ridemmo a questa sua battuta. In fondo c'era andata bene.

«Schiavi! Basta parlare! Devo darvi una comunicazione!» iniziò a gridare il nostro capomastinodonna mentre agitava in aria la frusta «Sarò assente per una settimana da lavoro, causa depulcificazione impellente» iniziò a grattarsi «sarò sostituita da una nostra carissima e amatissima team leader.»
In quel momento Germano divenne pallido in volto «no....» Tremava, gli occhi sgranati per la paura, divenne pallidissimo.
«Ciao a tutti sfaticati» disse con tono stridulo la Stalker «sarò la vostra nuova amata team leader.»
«Nooooooo!» Urlò il mio collega. Nel terrore si alzò di scatto per scappare via scontrandosi contro un muro senza volerlo. Cadde a terra.
«Oh guarda chi c'è, Germano» disse il mostro sopra di lui «ci divertiremo un mondo insieme» seguì una risata gutturale surreale.

Un nuovo incubo era iniziato.

I consigli di Neo Scalta #04 - Ignoranza is the way parte III

I consigli di Neo Scalta #04 - Ignoranza is the way parte III
Neo Scalta #04
- Ignoranza is the way parte III
Ultimo preziosissimo consiglio in regalo per essere un perfetto ignorante e vivere felice in questo mondo oscenamente stupido.

L'importanza di tenere gli altri ignoranti!

Ma certo, è ovvio! Come puoi essere un ignorante perfetto se non vivi insieme ad altri ignoranti come te? Non puoi!
Da qui nasce la necessità di distribuire ignoranza, stupidaggine e pacchianeria alla gente, grandi e piccoli, donne e uomini. Bisogna difendere con le unghie e con i denti questo piccolo magico mondo fatato immaginario, per farlo tutti devono essere ignoranti.

Ma tu, ignorante come una tegola in cantina, che cosa puoi fare per migliorare le cose? Cosa puoi fare per rendere felici gli infelici che sanno tutto?
Queste domande hanno una vasta gamma di risposte:

1 - Dai l'esempio! Mostrati fiero della tua ignoranza! Fiero di vivere nell'ignoranza! Fiero di non sapere le cose, anche quando saperle ti migliorerebbe la vita! Tanto la tua vita va già bene, non sai che ci sta di meglio e persone migliori in giro;

2 - Parla male del nuovo! Il nuovo è un pericolo! Il nuovo fa pensare e pensare porta all'infelicità! Solo quando il nuovo è distribuito per farti diventare ancora più ignorante di quello che sei è buono!

3 - Insegna ai tuoi figli di concentrarsi su cose quotidiane e stupide! Perché leggere, scrivere, informarsi e combattere in quello che credi quando puoi nascere, mangiare, lavorare, guardare la tv, divertirti, fare famiglia, morire senza scopo nella vita ma felice?

4 - Aiuta gli altri ignoranti! Bisogna aiutarsi tra ignoranti! Sopratutto a fare carriera! Un ignorante in qualsiasi posto di dirigente è un buon partito! Sopratutto se ci tiene tantissimo che tu, uomo o donna senza pensiero, sia ancora più ignorante! Così lui vivrà felice sopra di te e tu sotto di lui dicendogli ogni giorno grazie per la spazzatura che ti lancia.

5 - Se aspiri ad essere un re tra gli ignoranti, è facile! Convinciti di essere il migliore e rendi ignoranti i tuoi amici, familiari e tutti quelli che ti circondano.
L'ignoranza è tutta intorno a te.

Cambia il mondo!
Be ignorant!

P.S. Attenzione ad una distribuzione eccessiva di ignoranza. Può causare medici incapaci di curarti. Usare con cautela. Sì raccomanda di avere un piano di fuga in caso la gente diventasse intelligente.
Se sei così ignorante da pensare che tutti abbiano i prosciutti negli occhi non è colpa mia.

(Sopra)Vivere nel call center #05 - La pazzia di Cornelia

(Sopra)Vivere nel call center #05
 - La pazzia di Cornelia
È molto dura la vita di un operatore. Tentare e ritentare di vendere contratti su contratti non è facile. Ricevere continui no, insulti, incazzature ed altro ancora da potenziali clienti è davvero frustante.
Tutto questo può portare alla pazzia.

«Hei Antonio, hai sentito di Cornelia?»
«No, cos'è successo?» domandai al mio collega Castaldi.
Si guardò intorno, come per dirmi un segreto «dicono che sia diventata pazza, prova a vendere a chiunque gli capiti a tiro di voce.»
Conoscevo Cornelia di persona. Era una brava ragazza, dagli occhi verdi e i capelli corvini, i modi gentili e posata. Prima di entrare in quella bolgia aveva da poco finito il liceo col massimo dei voti. Doveva andare all'università, ma non poteva permettersela.
«Dai, spero che stai scherzando.»
«Non sto scherzando, è vero, è diventata pazza.»
«Letteralmente pazza, davvero» aggiunse Anna, stava nel cubicolo dietro di me «ricordate quando aveva bisogno di soldi per pagare le spese mediche a sua madre?»
«Sì me lo ricordo» rispose Castaldi.
«Ecco» continuò Anna «da allora iniziò a fare doppi turni, a vendere senza sosta, superando pure le soglie del bonus per tre mesi di fila anche.»
«Ah però, brava Cornelia» commentai io.
«Pausa caffè!» urlò il capomastinodonna «e sbrigatevi a prendere questo caffè, avete dieci minuti d'aria!»

Invece di andare come sempre in sala relax, andai in cortile. Lì di solito c'era il team di Cornelia, desideravo parlargli. Era seduta vicino al cancello elettrificato del complesso. Trovai strano vedere i suoi colleghi distanti da lei, ammassati.
«Hei Cornelia!»
Lei si voltò lentamente, era come la ricordavo, bella ma con delle occhiaie in più.
«Ciao Antonio! Come stai? Tutto bene?» mi sorrise come faceva sempre.
«Tutto bene, ultimamente il lavoro però è più stressante del solito.»
«Sì, come ti capisco. E' dura a volte vendere» fece una breve pausa sospirando «Sai noi della Truffaldini Associati diamo ai nostri clienti un pacchetto agevolatissimo per chiamare in tutto il mondo spendendo la modica cifra di cinque paperelle come scatto alla risposta per chiamate illimitate!»
Rimasi un attimo interdetto «eh... Si questo lo so... E' il pacchetto Paperelle Senza Pensieri.»
«Esatto! Vedo che anche tu conosci i nostri prodotti! Cosa aspetti! Attivati con noi!» era euforica, con gli occhi sgranati e un sorriso stampato in faccia.
Capì che per l'ennesima volta dovevo salvarmi dai mille pericoli di quel call center infernale.
Fu un colpo di fortuna l'arrivo di Renchi. Mi aveva seguito per parlarmi dell'episodio dell'altra volta.
«Hei Antonio hai un minuto?» Domandò con tono stanco.
Di scatto faccio un passo di lato indicando il mio sfortunato collega «lui è più interessato di me!»
«Benissimo!» disse ad alta voce la pazza «venga con noi, si attivi ora e solo ora Paperelle Senza Pensieri! Con un contributo mensile di venti paperelle potrai avere chiamate illimitate verso tutti e...» Era un fiume in piena. Cornelia iniziò a parlare come una macchinetta per macinare il caffè. Ormai lui era in trappola. L'operazione macina cervello era iniziata.
Io lentamente, senza farmi notare, mi allontanai con passo felpato.

Dopo venti minuti Cornelia la pazza si fermò «allora si attiva?»
«Sì...» rispose Renchi a mo' di zombie «mi attivo ora...»
Con un sorriso diabolico e gli occhi spiritati lei continuò la vendita «Benissimo stimatissimo signor Renchi!»

I consigli di Neo Scalta #03 - Ignoranza is the way parte II

Neo Scalta #03
- Ignoranza is the way parte II
Essere ignorante non è una cosa di tutti giorni.
E' un'attività da compiere nel tempo, con costanza e dedizione. Non si diventa grandi ignoranti in un istante, ma in anni e anni di ignoranza e perseveranza.

Ascolta quello che ti dico adesso aspirante testa vuota, sarai sempre felice così:

1 - Per essere un perfetto ignorante non ti devi mai porre domande. Anzi le devi pure evitare! Mai e poi mai cercare risposte o tentare di darle! Non sia mai che un perfetto ignorante conosca qualcosa;

2 - Dato che non rispondi e non ti poni domande, quello che dirai, da brava ameba umana, sarà sempre vero! Perché non hai dubbi, è sempre vero quello che dici;

3 - Poco importa delle esigenze degli altri, tu non vuoi sapere e non vuoi domandare. L'importante è quello che vuoi sul momento, qualsiasi cosa sia;

4 - Sì felice di stare in mezzo ad altri come te, ignoranti come una mattonella rotta. Voi siete legione!

Ma perché chiedersi ancora se è meglio essere ignoranti o no?
Essere ignoranti significa essere felici, essere sempre sorridente.

Guardate quelle grige persone colte, quelle che conoscono sempre la risposta a tutto. Sono tristi, col volto allungato e lo sguardo spento. Proprio perché sanno tutto né sono tristi ed amareggiati, sconfortati dalla verità.

Gli ignoranti invece no! Non sanno! Sono felici di non sapere.
Sono felici di non sapere di essere presi in giro e di essere derubati.
Perché chiedersi di che cosa fanno dei loro soldi, sopratutto quando ridono mentre lo fanno quando puoi essere felice nel non saperlo?

L'ignoranza è un dono, vivetelo e condividetelo.

P.S. Come nel consiglio precedente non mi assumo responsabilità sugli effetti collaterali di quello sopra scritto. Se sei così ignorante dal non chiederti come mai rido mentre leggi non è mica colpa mia...

L'opinione di Neo Scalta #03 - Voglio le donne al potere

L'opinione di Neo Scalta #03 - Voglio le donne al potere
L'opinione di Neo Scalta #03
- Voglio le donne al potere
Questa è una opinione seria.

Parlo di Magda Alia al-Mahdy, un'attivista egiziana molto coraggiosa, poiché per protesta ha pubblicato foto sue che la ritraggono nuda.
Parlo anche delle Femen, un movimento di protesta ucraino. Sono giovani donne, manifestano il loro dissenso attraverso il loro nudo.

Che cosa hanno in comune queste donne, queste universitarie all'apparenza libertine?
La loro emancipazione.

Una donna emancipata può mettere paura in un contesto maschile. Sopratutto se questo succede in paesi dov'è comune il senso di oggetto ed inferiorità delle donne.
In Messico gli stupri da parte di militari e sequestratori di autobus è un dato di fatto. In Ucraina le ragazze sono merce di turismo sessuale. In Egitto i militari possono effettuare il test di verginità con le mani e spesso sono oggetti di molestie in strada.

A mio parare c'è bisogno di queste donne, perché di donne e non di ragazzine sto parlando, che hanno il coraggio di prendere proprie iniziative senza farsi comandare da persona alcuna. Di dimostrare che possono e vogliono fare tutto ciò che serve per togliere le maschere di ipocrisia.
In Egitto il nudo viene usato in modo commerciale, una studentessa che si mette nuda è da condannare, questa è ipocrisia.
In Ucraina esiste il turismo sessuale verso giovani donne e considerate oggetto, ma non possono manifestare in topless per strada contro tutto questo, altra ipocrisia.

Ripeto, secondo me c'è bisogno di queste donne ovunque, in Italia più che mai. C'è bisogno di donne sessualmente libere, come la nuova presidentessa dell'Islanda, per migliorare le cose e liberarci per sempre dalle ipocrisie.

Fonti:


N.B. Non ho trovato recenti notizie sull'Islanda dopo la loro rivoluzione silenziosa capeggiata da questa meravigliosa donna.

(Sopra)Vivere nel call center #04 - Come salvarsi dal Controllo Genuinità

(Sopra)Vivere nel call center #04 -
Come salvarsi dal Controllo Genuinità
Quando uno dei temibili operatori del Controllo Genuinità scende nell'immenso scantinato/bolgia-infernale, dove lavorano gli operatori/schiavi senza sosta urlando offerte folli, non è mai una buona cosa. Tutti, dal pivellino appena adescato al veterano rassegnato, sanno di poter esser vittime di punizioni senza senso.

Era vestito come un comune mortale, blue jeans e felpa bianca da mimetizzazione urbana. Mentre scendeva le scale ci guardava tutti come se eravamo un gregge di pecore e lui il lupo cattivo.
Lentamente si avvicinò a Renchi, un novellino che da poco aveva superato il periodo di deviazione, uno mezzo addormentato. In faccia era pieno di brufoli ed aveva una voce acuta e stridula. Il controllore invece era bello lindo e profumato con la voce roca.
Lo puntò dritto negli occhi «tu sai vero come si effettua una registrazione, vero?»
«Certo» rispose Renchi come se fosse tutto normale «si chiede carta d'identità, codice fiscale e numero di costrizione» quelli vicino a lui se la stavano dando a gambe per la paura.
«Sai... Poco fa ho chiamato una tua cliente» iniziava ad alzare la voce «e mi ha dato un codice di costrizione diverso da quello che tu hai scritto!» Lo indicò con l'indice accusatorio.
«E quindi?»
«E quindi?!» Diventò rosso in faccia, un misto di rabbia e compiacenza sadica «quindi ora vieni nella sala torture e ti prendi le tue cinquanta frustate come punizione! Tu sei il peggio di questa azienda! Ameba! Tu vuoi distruggerla! Scrivere un codice errato significa un mancato pagamento! Volevi che tutti quanti noi ci rimettessimo soldi! Ammettilo Antonio!»
Renchi non si smosse né si impaurì «Ma io mi chiamo Renchi, Antonio è quello che lavora dietro di me» mi indicò. Io salutai con la manina tremante vedendomi chiamato in causa.
Ci furono alcuni secondi di silenzio, tutti gli operatori guardavano la scena perplessi. In quel piccolo lasso di tempo mi passò tutta la vita davanti. Il controllore guardò prima me e poi Renchi.
«Lo so che ha sbagliato! So chi è Antonio stupido! Ti pare che sono il tipo di persona che sbaglia? EH?»
«Non so... Io...» Cominciò a confondersi.
Io colsi la palla al balzo per salvarmi «Assolutamente no signore! Voi non sbagliate mai!»
Renchi non aveva capito cosa stava succedendo.
«Esatto Antonio! Noi non sbagliamo mai! Mai! Tu potevi correggere Antonio! E lo hai fatto?! Eh! Lo hai fatto? Rispondi!»
Renchi iniziò a balbettare «N-no, non l-lo corretto signore.»
«Esatto! Non lo hai corretto né prima né dopo! Potevi risparmiarmi la discesa qui e invece no! Hai voluto che io scendessi!»
Renchi tremava come una foglia dalla paura. Gli operatori commentavano la scena per salvarsi la pelle.
«Io corrego sempre quello che mi sta accanto.»
«Sì anche io! Lo faccio sempre!»
«Io poi sono il primo a dire agli altri di controllarmi.»
«Secondo me dovremmo controllarci anche di più!» Aggiunsi io.
«Non verrò licenziato vero?» chiese con tono di supplica Renchi.
«No...» da bestia infuriata il sadico folle si trasformò in angioletto con tono paternale «ti daremo solo cinquanta frustate e poi tornerai a lavoro.»
«Sì, s-sì, grazie, la prossima volta controllo tutto, sì sì.»
«Fai attenzione però, la prossima volta rischi l'evirazione, non è bello essere costretti ad evirare, lo sai...»
«Sì, non è bello evirare sì...»

Dopo che Renchi fu portato fuori dallo scantinato tutti noi tirammo un sospiro di sollievo, tornammo a lavorare il doppio di prima.
Il mio vicino di cubicolo iniziò a pregare per Renchi. Non per la sua salvezza, ma nella speranza che sia sempre lui ad essere frustato.

I consigli di NeoScalta #02 - Ignoranza is the way parte I

I consigli di NeoScalta #02 -
Ignoranza is the way parte I
Ebbene sì, l'ignoranza è un'altra strada per il successo!

Ma perché? Perché, chiediti, dovresti essere ignorante? Perché gli altri dovrebbero essere ignoranti? E perché sopratutto l'ignoranza sarebbe un fattore di successo?

La risposta come sempre è rivelatrice e disarmante allo stesso tempo.
Non esiste un solo motivo per cui l'ignoranza è così importante, anzi ne esistono vari e numerosi. Proverò a tal proposito ad elencarne alcuni:

  1. Se sei ignorante non conosci le cose, quindi sei portato ad agire in modo spontaneo senza freno alcuno;
  2. L'ignorante tipico di solito è pieno di sé, poiché crede che il suo pensiero sia sempre vero non si farà tanti problemi a convincere gli altri che è così, lui ha sempre ragione, anche quando non centra nel discorso;
  3. L'ignorante non si fa tante domande, non si interroga del perché o come delle cose, agisce e basta, proprio come gli animali seguono i loro istinti senza freni;
  4.  L'ignorante facilmente sovrasta sugli altri ignoranti, quindi distribuisce gratuitamente ignoranza per tenerli tali e farsi seguire a ruota, anche se questo potrebbe portare a morte certa;
  5. L'ignorante che non sa di essere tale è un leader, crede a tutte le parole che dice e dato questo sarà sempre più convinto di quello che dice, più è convinto più è carismatico, si alimenta da sé;
  6. L'ignorante può avere lauree, essere poliziotto, lavorare come dirigente ed avere alte cariche politiche, non per meriti personali ma più che altro perché è un pesce dentro l'acqua, ogni pesce è un altro ignorante dentro l'oceano di ignoranza.
  7. L'ignorante non sapendo com'è il mondo che lo circonda, pensa, crede ed è convinto che il mondo in cui vive è un sogno, quindi dorme sereno ogni notte pensando di essere pure nel giusto, un eroe in questa valle di disperazione.

Oltre a questi esistono molti e molti altri fattori che avvantaggiano questi ignoranti patentati nella vita quotidiana. Ecco perché uno dei fattori di successo secondo me è questo: essere e dare ignoranza! In cambio riceverai altra ignoranza, sarai beato nell'ignoranza, farai strada nell'ignoranza.

E quando vedrai i non-ignoranti lavorare come bidelli, spazzini oppure manifestare come i barboni, sarai più felice di quello che sei, di quello che hai fatto, ovvero un beneamato ignorante che non capisce nulla e non capirà mai come stanno davvero le cose.

L'importante è avere ragione con la pancia piena, tutto il resto è noia.

P.s. Attenzione, troppa ignoranza può causare cretinismo acuto. Usare con cautela. L'autore, cioè me, si dispensa dalle responsabilità di un eccessivo uso di ignoranza. Non è colpa mia se sei così tanto ignorante da usare cotanta ignoranza come ho scritto sopra.

(Sopra)Vivere nel call center #03 - Il Controllo Genuinità della Truffaldini Associati

(Sopra)Vivere nel call center #03 - Il Controllo Genuinità della Truffaldini Associati
(Sopra)Vivere nel call center #03 -
Il Controllo Genuinità
della Truffaldini Associati
Narra la legenda che dei carcerati furono rilasciati per la loro troppa violenza e pazzia dalle prigioni. Erano così pericolosi, tenerli rinchiusi era un rischio per tutti, incutevano terrore con il loro solo sguardo e riuscivano a spingere le guardie alla follia.

Un uomo astuto e maligno trovò la soluzione a questo problema. Bisognava farli lavorare, tenerli occupati in mansioni dove potevano esprimere a pieno la loro natura malvagia. In questo modo non solo la loro natura non avrebbe mai più danneggiato la società civile, ma avrebbero apportato dei guadagni assai proficui a quest'uomo diabolico.

La persona in questione era il megapresidenteterrestre del call center in cui lavoro.
I prigionieri che liberò sono ora gli operatori del CG, Controllo Genuinità.

«Signora Innocui, sono Iavol del Controllo Genuinità Truffaldini Associati, buongiorno...»
«Sì mi dica.»
«Lei ha aderito alla promozione Truffa Non Tutto Incluso, usando come documento carta d'identità, pagamento col sangue in scomode rate di due litri al mese a pagamento trimestrale, giusto signora Innocui?»
«Sì, ma va bene che uso il sangue di mio marito per il pagamento? Anche se la linea è intestata a me dico.»
«Indifferente signora, può darci il sangue di chiunque, purché sia umano» mentre diceva questo si leccava le labbra.
«Perfetto, meno male perché sto già dando il sangue per le bollette della luce.» rincuorata fece un sospiro di sollievo.
«Il suo codice di Importazione Forzata è: 12basta34vivere00?»
«Aspetti che controllo, ho il foglio di là vicino al pc.»
Nell'attesa il controllore faceva strani disegnini di morte sul tavolo da lavoro con un coltellaccio arrugginito «chissà quanto dolore darò al prossimo operatore...» canticchiava tra se e se la creatura malvagia.
«Eccomi, il codice è sbagliato, alla fine ci sta 01 e non 00.»
«Capito signora» strofinandosi le mani e leccandosi i baffi «provvedo a correggere subito. Tra quattro giorni uno schiavo delle consegne le porterà l'offerta pacco, si ricordi di firmare con il nome completo, le auguro una buona giornata.»
«A lei, arrivederci.»

Il controllore sfogliò la pratica sul pc, come un lupo alla ricerca della sua preda «vediamo chi riceverà cinquanta frustate oggi per un errore stupido stupido... Vediamo... Toh! Antonio! Il mio preferito! Mwhuahuahuahahua.»

I consigli di Neo Scalta #01 - Un fiume di bla bla

I consigli di Neo Scalta #01 - Un fiume di bla bla
I consigli di Neo Scalta #01 - Un fiume di bla bla
Oggi sento di dover dare all'umanità un mio personale e prezioso consiglio: Come avere successo nella vita!

Premessa importante da fare prima di continuare a leggere: Non servono lauree, titoli di studio particolari, competenze specifiche oppure attitudini particolari. Quello che occorre è una cosa che tutti noi abbiamo: la nostra voce parlante!

Servono le parole per comunicare, per vivere con gli altri. Servono le parole per manifestare le nostre intenzioni, malate o sane che siano. Servono infine le nostre parole per giustificarsi di malefatte e passare indenni a tutti i mali ingiusti di questa vita avventurosa.

Avendo chiara codesta fondamentale premessa possiamo porci la seguente domanda: Come possono le parole darci il successo?
La risposta è di una semplicità disarmante.
Tutte le parole dette e scritte portano al successo. Non importa se sono in -itagliano- corretto oppure in dialetto stretto ed incomprensibile.
L'importante è dirle.
Più se ne dicono più si ottiene successo, più si ubriaca la gente con parole devianti e studiate ad hoc per manipolarle più queste saranno assoggettate a voi!

Parlate, parlate e ancora parlate, questo è il mio consiglio. Parlate sino ad ubriacare, stordire, rincretinire chi avete davanti, dicendo il vero insieme a menzogne, mischiando onestà con i propri interessi, così tutti avrete sotto i vostri piedi.

Sarete dei leader carismatici, degli amanti provetti, dei politici di successo e dei criminali senza scrupoli.
Sarete voi a dire agli altri cosa loro vogliono e cosa siete, senza chieder loro opinione alcuna o se han deciso così, perché se voi partite già con quel presupposto gli altri si convinceranno da soli che è così!

Non abbiate timore di usare ed abusare delle parole. Siate un treno inarrestabile di parole, con o senza senso che siano, voi continuate a parlare sino ad ottenere quello che volete ed anche dopo, non smettete, continuate!

Se un giorno diranno che sarete un ciarlatano, la persona del momento, il salvatore, il bastardo che ha rovinato la vita a tutti, allora lì dovete continuare a parlare con il vostro inarrestabile bla bla. Avrete così ancora più successo!

«Bla bla bla...»
«Bla bla bla!»
«Bla bla?»
«Bla.»
(esempio di conversazione che porta al successo politico e finanziario)

"Fiumi di parole
fiumi di parole tra noi"
(cit. Jalisse)

(Sopra)Vivere nel call center #02 - Per (dis)grazia ricevuta

(Sopra)Vivere nel call center #02 - Per (dis)grazia ricevuta
(Sopra)Vivere nel call center #02 - Per (dis)grazia ricevuta
«Non ci stanno buoni contatti oggi Antonio» disse Castaldi, mio vicino di cubicolo.
«Già, tutti che ti mandano a quel paese.»
«Ieri hanno evirato Berlini.»
«No! Davvero? Perché?» Ero molto stupito di questo, Berlini era un bravo venditore, non aveva mai ricevuto delle frustate, sempre lì a vendere ad ogni costo.
«Nell'ultimo mese era in zona rossa, gli mancava un contratto per salire ed evitare la punizione...» Al mio collega iniziarono a venire le lacrime agli occhi «ma purtroppo gli hanno abbattuto due contratti!»
«Oh no... Povero Berlini.»
Un attimo di pausa prima di dirmi una cosa che mi sconvolse molto «anche io sono in zona rossa Antonio.»
A sentire quelle parole iniziai a preoccuparmi «no dai, non mollare! Oggi devi fare almeno una vendita da tre!»
«Ci vorrebbe un miracolo» disse con tono rassegnato.
Con tristezza riprendemmo tutte e due a lavorare. Quel giorno però successe dell'incredibile.
«Hei guarda!» Dissi con tono entusiasta indicando sul display il nome della prossima persona da chiamare «leggi questo nome!»

Nome: Immacolata
Cognome: Madonna

In meno di cinque minuti metà call center era davanti al mio monitor in ginocchio, pronti a chiedere una grazia. Anche il capomastinodonna era lì davanti con il rosario in mano a chiedere la fine del suo calvario dentro quel posto dimenticato da dio.
«Dai Antonio chiama!»
«Finalmente potrò avere un miracolo, un lavoro vero!»
«Io prego di poter raggiungere il bonus, altrimenti non potrò pagare l'affito»
«Io vorrei l'i-phone nuovo, quello vecchio me lo sono stancato»
«Chissà se può darmi una raccomandazione per entrare nel grande fratello»
Avevo paura di premere il tasto di chiamata. Non ci credevo in quel momento, non poteva essere vero. Dopo aver inserito il vivavoce poggiai la mano tremante sul mouse e feci click.

Silenzio.

«Ditta telefonica Menzogne & Co. il numero da lei chiamato non esiste, si prega di abbandonare ogni speranza di trovarlo attivo.»

Il giorno dopo Castaldi fu evirato.

L'opinione di Neo Scalta #02 - Le forze del monopoly

L'opinione di Neo Scalta #02 - Le forze del monopoly
In Italia in questi giorni sono in movimento diverse -forze-. Uso il termine -forze- perché è il più idoneo secondo me, considerato il fattore di predominanza che li costituisce. Ammetto di non essere un grande conoscitore di quello che sto per dire, ma navigando in rete diverse ore, possibilmente avendo a disposizione varie aspirine per il mal di testa, si può avere una infarinatura più che sufficiente del quadro attuale.

Proverò a esporre la mia visione di tutto questo immenso monopoly, senza partire dal via:

Forza 1 --> Banche e banchieri guidati da una banca più grande, cattiva e assetata di sangue. Possono innescare guerre o fanno in modo che intere nazioni falliscono per poterle comprare a prezzo irrisorio. Sono i vampiri di questo gioco;

Forza 2 --> Politici e criminali, molto pericolosi perché instabili. Si alleano con varie forze oppure le ostacolano a secondo dei loro interessi. Sono dei mercenari con o senza padroni, dipende sul momento cosa gli conviene di più. A loro volta possono avere altri sotto di loro, tipo polizia, giornalisti, leccaculo o vecchiette rimbambite;

Forza 3 --> Ebbene sì, dopo millenni ancora esiste, L'Impero Romano! Non fatevi ingannare, anche se vi hanno detto che è caduto rovinosamente secoli fa in verità ha solo cambiato nome ed usa un'arma molto potente, la FEDE. Questa forza continuerà ad esistere mentre tutte le altre potranno cadere, questa rimarrà (forse) per sempre. Può allearsi o meno con altre forze per motivi oscuri a tutti;

Forza 4 --> Forza nascosta e non manifestata a pieno. E' esoterica, piano piano si fa strada usando come marionetta un comico, forse pure dei giornalisti e come campo di battaglia internet. Sognano un mondo dove pochi comandano a sbafo una nazione fatta di gente che si autopunisce, si autoregola sentendosi in colpa e provando riconoscenza per le marionette/salvatori;

Forza 5 --> Forze dell'ordine, inclusi giudici, magistrati, semplici poliziotti sfruttati al midollo e soldati mandati a morire senza scopo alcuno. Sono l'arma che tenta di prendere vita propria non riuscendoci;

Forza 6 --> Criminalità organizzata, dal picciotto della porta accanto sino al boss del palazzo di fronte. Hanno i loro interessi che spaziano in svariati campi d'interesse in tutto il mondo su tutti i piani sociali;

Forza 7 --> Questa è da sempre l'arma delle forze maggiori, la forza del popolo, della gente comune che tenta tramite manifestazioni, ribellioni ed azioni civili di farsi valere. Attenzione però, questa forza è assai corruttibile perché spesso e volentieri viene contaminata oppure fatta nascere da altre forze esposte sopra. Spesso questa viene ingannata con illusioni di libertà acquisita, in questo modo viene usata senza che se ne accorga.

Questo è come io vedo le cose. Un immenso gioco del monopoly dove ogni forza si mescola con l'altra, si unisce, si completa e poi si scontrano continuando la farsa per far addormentare tutti.

«Usa la forza Luke...» (cit. Maestro Yoda)

(Sopra)Vivere nel call center #01 - Lasciate ogni speranza voi che entrate

(Sopra)Vivere nel call center #01 - Lasciate ogni speranza voi che entrate
(Sopra)Vivere nel call center #01
 Lasciate ogni speranza voi che entrate
Hai finito gli studi oppure non puoi permetterti i soldi per continuare?
Hai perso il lavoro e non sai dove sbattere la testa?
Sei alla tua prima esperienza lavorativa ma cercano personale con vent'anni di esperienza anche come lavapiatti?
Non sei straniero quindi non possono sfruttarti a dovere?
Sei pazzo, schizzato, hai le allucinazioni?
Se hai risposto sì ad una sola di queste domande allora puoi intraprendere una luminosa e fortunata carriera nel ramo dei Call center!

Questi si dividono in due grandi categorie, inbound ed outbound:
- Inbound --> gente esaurita dalla troppa crisi ti chiamerà per un servizio che non conosci; uscirai pazzo per soddisfare le loro richieste spesso assurde e senza senso, non perché son pazzi ma per il semplice motivo che sei stato preso, formato alla bene meglio e mandato in trincea a combattere vestito da agnello sacrificale;
- Outbound --> sei il nemico numero uno di ogni possessore di telefono esistente; subirai l'ira incontrastata e violenta di chi è stanco di essere chiamato all'ora di cena, proprio quando sta andando a dormire; avrai un capo che ti guarderà male se non fai diecimila vendite al giorno e dei colleghi usciti fuori di testa.

Come è logico che sia io lavoro in un campo-di-concentramento/call-center-outbound. Ho un numero di serie che mi identifica rispetto agli altri, un cubicolo in cui sono inserito con un computer più vecchio di me prossimo alla pensione, delle cuffie nuove ammuffite ed un capo donna/mastino urlante armato di frusta «Lavorate schiavi se no vi frusto!» di cui bisogna avere paura.

«Antonio! Non hai fatto nessuna vendita oggi!»
Io la guarda provando a non aver paura «No padrona, mi chiudono sempre il telefono in faccia mandandomi a quel paese, come facc...»
«Silenzio!» segue un colpo di frusta «Mi spieghi che ci vieni a fare a lavoro se non lavori?»
Inizio a farmi piccolo piccolo «beh sa ci sta la disoccupazione e quelle poche briciole che racimolo qui mi servono.»
«Tutte scuse! Vai nell'angolino insieme agli altri, faccia al muro sino a quando non te lo dico io!»
«Sì certo padrona, tutto quello che vuole lei.»
Poi segue la solita occhiataccia in stile mastino-pronto-a-sbranarti verso tutti per incrementare le vendite.

L'opinione di Neo Scalta #1 - Il debito come maglietta

In tempi come questi mi chiedo più volte che fine faremo. Siamo così ubriacati di informazioni sull'economia che tra qualche mese diventeremo tutti bancari o economisti esperti di debiti.

Io ricordo ancora che anni e anni fa, quando c'era la vecchia lira, si parlava di debito pubblico e che per questo bisognava stringere la cinghia con tasse su tasse. Vedesi il vecchio governo Amato.

Per anni, come per una magia di un Harry Potter cocainomane, della parola debito non né sentimmo più parlare. Un po' come quando non hai più voglia di metterti una maglietta e poi, dopo secoli che si è ammuffita, vuoi rimettertela pretendendo che sia come nuova.

Ma il debito c'è sempre stato e facendo finta di niente per tutto questo tempo questo si è ammuffito, imbruttito, ed ha iniziato a puzzare di lercio. Da notare però che negli altri armadi/nazioni il debito/mostromaglietta faccia più schifo che da noi. Però poiché loro vogliono continuare a far finta che i mostrimaglietta non esistono additano gli altri dicendo che ce l'hanno più brutta.

Facendola breve: Chi ha la maglietta più sporca dà la colpa a chi ce l'ha meno sporca e gli incita di lavarsi. E ti mandano pure la lor massaia a farlo!

P.S. Lo so, ho fatto un esempio stupido, ma mi veniva in mente questo per semplificare tutto. Se avessi dovuto parlare di chi governa oggi e chi governava in passato avrei usato l'esempio del ladro che ruba dicendo di essere santo/vittima/eroe del momento.
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