SFIDA 2000 x 21 - GIORNO 1

L'OBBIETTIVO È QUELLO CHE CONTA, ANCHE QUANDO NON HAI UNA DIREZIONE BEN PRECISA


Non ho idea di cosa andrò a scrivere. Pertanto sarò un fiume in piena, continuerò senza sosta fin tanto non raggiungo il mio obbietto quotidiano di parole scritte, ovvero 2000 al giorno, al contrario di quanto ha consigliato il grande Stephen king sul suo libro "On Writing - Autobiografia di un mestiere". Lì consigliava di scrivere almeno 1000 parole al giorno.

Bene, io voglio superare questo obbiettivo per poter acquisire l'abitudine giornaliera di ben 2000 parole al giorno scritte. Non importa come e quando, dove mi trovo e cosa sto facendo: voglio raggiungere questo obbiettivo. Posso farlo benissimo, ne ho le capacità e sopratutto la volontà.

A questo punto c'è da chiedersi: cosa mai dovrei scrivere in 2000 parole al giorno? La risposta è tanto semplice quanto sconcertante: Scriverò quello che mi viene in mente. Non tornerò indietro a rileggere quanto fatto, né farò una correzione della bozza anche se è molto consigliato farlo. Sono focalizzato sul mio obbiettivo e basta.

Quindi perché non rendere partecipi di tutto questo chi legge il blog? ☺

I PREREQUISITI PER ANDARE AVANTI SENZA INCIAMPARE IN FRAINTENDIMENTI


Premesso che, sicuro come la morte di un gatto investito da una macchina a 150 km orari, ci saranno errori di sintassi, grammatica e ortografia, questo non mi fermerà comunque. Scrivo e basta. Perdonami se sarai partecipe di obbrobri improponibili riguardanti quello che stai leggendo, ho una meta da raggiungere, cerca di capirmi.

Detto questo, andiamo avanti con il progetto, con la sfida che mi sono prefissato oggi, o ieri in caso ho voglia di pubblicare il giorno dopo quanto scrivo.

È il 4 Agosto 2016 adesso, iniziano le olimpiadi.

È significativo questo: ho iniziato la mia personale sfida di scrivere bene 2000 parole al giorno per 21 giorni proprio quando sono iniziate le olimpiadi a Rio. Facciamo che sia un segno del destino per il mio personale successo.

Senza la pretesa di scrivere opere grandiose, guide spettacolari che ti cambieranno la vita o altre stupidaggini da blogger e autori da quattro soldi che fanno il passo più lungo della gamba, sono consapevole dei miei limiti e pregi. Quindi buona la prima, ora e fin tanto non concludo questo mio sogno personale nel cassetto di diventare un bravo scrittore.

SENZA LE BASI NON VAI DA NESSUNA PARTE, ANCHE QUANDO SEI UN ESPERTO


Ho seguito varie guide ed esercizi su come diventare più creativo, avere più memoria, sulle mappe mentali e chi più ne ha più ne metta. Ho realizzato che il vero segreto del successo sono le abitudini di base.

Per esempio un musicista dovrebbe allenarsi ogni giorno a fare il solfeggio ed eseguire scale musicali perfette; oppure come un calciatore che fa tanti tiri in porta per poter perfezionare il tiro. Sono le basi la parte fondamentale di ogni opera.

Come per una casa, senza delle solide fondamenta non può essere costruito nessun castello e grattacielo. Servono delle basi forti e inattaccabili per avere un edificio che nessuno, e ripeto nessuno, può abbattere. Come per la favola dei tre porcellini, dove il lupo cattivo soffiava così forte che le due case, di paglia e di legno, vennero spazzate vie come niente, tranne quella fatta in mattoni. Bella solida e robusta, con basi forti e costruita con fatica vera, inespugnabile sotto ogni punto di vista.

Allo stesso modo io sto facendo adesso, con questa mia sfida personale che nessuno sarà in grado d'interrompere. Acquisisco così delle basi solide non solo per scrivere racconti e romanzi. Infatti servirà anche per articoli, post, annunci e molto altro ancora. Migliorerà pure la mia espressione verbale, com'è successo quando scrissi i tre brevi racconti pubblicati qui.

PERCHÉ COMUNICARE ANCHE QUANDO SEI  MUTO COME IL DESERTO?


Una buona comunicazione è la base per delle buone Pubblic Relations.

Le Pubblic Relations sono delle ottime fondamenta per creare qualsiasi tipo di rapporto e legame in ogni ambito della vita, che siano a livello privato, lavorativo e d'intrattenimento. Servono e sono uno strumento obbligatorio per ogni essere umano.

Perché ti potresti chiedere: perché l'uomo è sia un essere solitario che un animale sociale. Non esiste problema nella vita che non può essere risolto mediate le pubbliche relazioni.

Le relazioni ti connettono col mondo. Fanno in modo che tu sia una specie di "nota" dentro una grande sinfonia. Ogni nota di questa sinfonia è importante per l'ottima esecuzione dell'opera chiamata "mondo".

Dal mio punto di vista è proprio così: siamo delle "note" che suonano dentro uno spartito che compone la grande sinfonia. Mi ha aiutato a capire come ognuno di noi è collegato l'un l'altro mediante questo "suono".

Il "suono", comunque, è una vibrazione, così come la voce e i messaggi che comunichiamo.

Senza la comunicazione non ci può essere connessione.

Senza la connessione noi, come nota, non vibriamo.

Senza questa vibrazione non facciamo parte di questo grande spartito.

Insomma siamo esclusi dal mondo e inevitabilmente il destino ti travolge, proprio perché la sinfonia deve andare avanti, con o senza quella nota.


Più vibriamo, ovvero più comunichiamo, più riusciamo a dirigere l'opera la dove vogliamo, o almeno dovrebbe essere così. Infatti ogni nota è posta in maniera tale che le altre "note" reagiscano di conseguenza a quel suono.

In base a quanto comunichi il mondo reagisce, proprio perché la "sinfonia" non è fissa o immutabile. Anzi, si adatta nota per nota, divenendo, per esempio, un'opera di Bach o di Mozart quando il suono è bello da sentire. Potrebbe diventare anche una canzone metal o la colonna sonora di un film dell'orrore, dipende dal "suono" che emana.

ULTERIORI CONSIDERAZIONI DOVUTE PER ESSERE CHIARI E CRISTALLINI


C'è un rovescio della medaglia in tutto questo.

Non sei il solo che suona la nota dentro questo grande "spartito": Ce sono altre che stanno vibrando. Quindi queste possono determinare il procedere della sinfonia. La conseguenza di ciò è la sensazione, molto palpabile in certi momenti, che non sei padrone della tua musica.

Aggiungo anche che certe volte la sinfonia proprio non digerisce la "nota" che emaniamo, quindi veniamo respinti.

Questo dato di fatto non ti deve scoraggiare, anzi. A mio parere è un ottimo incentivo per vibrare la propria musica come vuoi.

Non fai parte di questa "sinfonia"? C'è ne sono molte altre, più di quanti strumenti musicali si usano per fare un concerto. Da qualche parte nel mondo infatti c'è proprio quel concerto che cerca il tuo suono. Per trovarlo bisogna "vibrare", quindi comunicare, ovvero parlare ed esprimersi per determinare il proprio posto nel mondo.

Ecco un ulteriore incentivo in più per proseguire in questa mia particolare sfida di 2000 parole al giorno per 21 giorni. Non solo per acquisire quella cara e utilissima abitudine a scrivere di getto, senza sentire alcun peso, che tanto bramo. Servirà anche per comunicare meglio e sviluppare mie personali doti di connessioni con il mondo intero.

SEGUENDO I GRANDI ANCHE TU SARAI GRANDE, PIÙ QUANTO PENSI


Giusto oggi leggevo in un blog in inglese (perdonami se non ti riporto la fonte) dove venivano esposti le abitudini di lettura di grandi personalità contemporanee. Alcuni leggono prima di andare a dormire, altri per soli trenta minuti al giorno. Leggono di tutto, dai romanzi alle riviste, fino anche ai manuali pratici per acquisire nuove competenze. In particole Steve Jobs aveva affermato di aver speso un'intera vita a leggere.

Cosa potrebbe c'entrare questo con il mio piccolo grande obbiettivo?

C'entra eccome!

Hanno una abitudine, quella di leggere costantemente.

Io, d'altra parte, voglio acquisirne una nuova: scrivere senza fatica e senza alcuno sforzo di getto oltre 2000 parole.

Anch'io spendo molto tempo a leggere, son stato pure ripreso per questo e ne sono anche contento.

Ora voglio dare invece di ricevere.

Per dare, qualunque cosa, bisogna "saper dare".

Per parlare bisogna "saper parlare".

Quindi per scrivere bene bisogna "saper scrivere bene".

La mia opinione è che per ogni cosa la teoria serve, ed è anche importante, per portarti poi a una pratica massiccia. In questo modo avrò davvero acquisito quello che studio. Serve a poco leggere manuali di scrittura quando poi non getti già nemmeno due righe. Nel mio caso saranno migliaia e migliaia di righe.

A tal proposito, tempo fa, prima di scrivere poesie, mi dilettavo a fare questo esercizio che mi sbloccava nel procedimento creativo: redigere una pagina con un racconto assurdo e senza senso.

Un esempio, fatto d'istinto e senza alcun progetto dietro come sto scrivendo ora, è questo:

IL DUELLO MORTALE TRA LA RANA ROSSA  E LA NUVOLA


Premessa: ti sembrerà folle e sconnesso come racconto, comunque ti posso garantire che scrivere in questo modo serve davvero a sbloccarti nella scrittura, garantito.


La rana rossa cavalcava il suo bel cestino bianco alla ricerca della principessa del peperone giallo. Era entrato nel di lei castello sopra il fagiolo scarlatto in cerca del suo amore tanto acclamato. Trovò al suo posto una nuvola tutta nera con in testa la corona dell'amata mentre mangiava piccoli mattoni fatti di marmo.
«Son proprio buoni questi mattoni fatti di marmo, credo che ne mangerò anche due dopo averti spezzato le gambe con il mio seggiolino!» Gli disse guardandolo con disprezzo.
«Giammai tu riuscirai a uccidermi infida creatura» esclamò la rana rossa mentre estraeva la sua antenna parabolica come arma «Ti taglierò a pezzi così fini che ti scambieranno per l'erba del vicino che cresce sempre di più!»
«Lo vedremo stupido ranocchio. Mia madre era molto più intelligente di te, prima che mangiasse quello stupido tappeto di suo figlio!»
I due ingaggiarono un'epica battaglia dove, a ogni fendente andato a colpo della rana con la sua parabolica, uscivano fuori delle ciambelle blu impaurite.
Ogni colpo che riceveva la nuvola nera faceva uscire dalla corona degli strani gamberi marciti molto puzzolenti.
Proseguirono a combattere per giorni e giorni, riempiendo la gran sale di quel dolce assai normale insieme ai quei nauseabondi gamberetti il primo giorno.
Il secondo giorno salirono al piano di sopra, più per la puzza che per il poco spazio. Qui, in meno di sei ore, era diventato strapieno di ciambelle miste a gamberi. Uno spettacolo davvero paurosa considerato il fatto che si mangiavano a vicenda!
Il terzo giorno era strapieno anche la stalla dei cavallini azzurri scavatori di gallerie sotterranee.
Al quarto giorno la nuvola implorò la rana di fermarsi. «Basta, stiamo insozzando tutto il mio amato castello!»
«Non è il tuo castello, bifolco dalla forma informe!» Gridò il nostro impavido eroe «È la casa della mia amata, e tu pagherai per tutto questo lerciume!» Alzò la parabola al cielo per poi sbattere violentemente il telaio sulla corona.
Al tonfo che ne seguì uscì fuori la reginetta, sporca e sudicia di gamberi marci.
«Amore mio, finalmente ti ho ritrovata!» Esclamò con gioia immensa la rana.
«Sì tesoro mio, grazie per avermi salvato. Ora lasciami andare in bagno, sono alquanto sporca» mentre parlava provava a darsi una ripulita sputando sui vestiti fradici «Vado a lavarmi. Torno subito tesoro mio!»
«Sì cara vai, sistemo la parabola e il televisore, ci sono le olimpiadi delle tortorelle gonfiate tra un po'» dicendo questo iniziò a girare per bene l'antenna, avendo cura di togliere tutti i pezzi in cui si era frammentata la nuvola.
Circa tre ore dopo la reginetta tornò e trovò il suo amato sul divano mentre mangiava ciambelle blu e gamberi cotti.
«Amore ne vuoi un po'?»
«No grazie tesoro. Lo sai, fanno male alla mia linea delicata. Sai ho perso ben quattro chili mentre ero lì. Ora ne peso 158. Non ho più tre pance come prima, solo due ora!» Esclamò felice e gioiosa la bella amata della rana.
«Oh amore, avevo visto ch'eri diventa più bella.»
«Oh cucciolo adorato...» Disse lei quando iniziò a baciarlo infilandogli ciambelle dentro la sua bocca piccola.
Fu così che da quel giorno in poi in tutto il reame si iniziò a mangiare ciambelle blu e gamberi marci durante le olimpiadi delle tortorelle gonfiate.

PER CONCLUDERE

Bella come storia vero?

Te lo dico chiaro: è assurda e senza alcun senso!

Eppure mi diverto tantissimo a scrivere di getto storielle così. Mi aiutano a trovare l'ispirazione, che tu ci creda o no. È come quando rompi un muro: dopo averlo rotto hai spazio libero per girare dove vuoi. Di solito lo scrivo a mano su un foglio piccolo di quaderno e dopo inizia il mio processo creativo vero è proprio.

Adesso siamo arrivati al finale.

Ti ripeto come prima, sono sicuro che gli errori di grammatica, sintassi e altro ancora in tutto questo abbondano eccome, oltre ad aver scritto assurdità strampalate. Il mio obbiettivo, comunque, non è raggiungere la perfezione, bensì acquisire quest'ottima abitudine di scrivere minimo 2000 parole al giorno per 21 giorni.

Questo non toglie che potrei alzare il tiro. Potrei arrivare anche a oltre 3000 parole, che di base sono un capitolo intero di un romanzo di Stephen king a quanto ho visto. Non l'ho letto molto, vado a occhio nella stima.

Grazie per aver letto la "pazzia" che ho scritto, chiamata "post", fin qui. ☺

A presto.

P.s. Hai letto tutto quanto? Scrivi un commento qui sotto, vorrei sapere cosa ne pensi!

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